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La tradizione dell’olivicoltura in Liguria

La produzione di olio extravergine di oliva in Liguria vanta una tradizione secolare. Nella provincia di Imperia in particolare, grazie a ragioni di natura storica, territoriale, climatica e colturale, l’olivicoltura è particolarmente diffusa, al punto che possiede almeno la metà delle coltivazioni di uliveti di tutta la regione con peculiarità che si riscontrano solo in questa zona. Ripercorreremo brevemente la storia dello sviluppo dell’olivicoltura in Liguria e le ragioni che rendono unica la produzione olivicola nel territorio imperiese.

Storia dell’olivicoltura in Liguria

I liguri conoscevano le tecniche di coltivazione dell’ulivo e dell’olivastro, suo parente selvatico, e le modalità di produzione grazie ai Greci e ai Romani. Sono stati soprattutto questi ultimi a imporne e migliorarne la coltura, come abbiamo visto in un precedente articolo che tratta della storia dell’olio di oliva attraverso i secoli. Con il crollo dell’Impero Romano il settore conosce una prima crisi che però non porta all’interruzione della cultura olivicola ma ne stabilisce la sopravvivenza sono in alcune aree riconducibili all’attuale Liguria.

Durante il Medioevo nella nostra regione la pratica dell’olivicoltura non ha una particolare rilevanza, al contrario rimane secondaria rispetto ad altre coltivazioni più diffuse come la viticoltura, la frutticoltura e la cerealicoltura.

In quest’epoca l’olio viene utilizzato anche per l’illuminazione o per scopi liturgici durante i riti cristiani.

Nel XV secolo l’olivicoltura comincia a rifiorire, il prezzo dell’olio aumenta così da renderlo più remunerativo del frumento. In Liguria compaiono i primi terrazzamenti che caratterizzano il territorio anche a livello paesaggistico. I mulini dove si produceva il grano si trasformano anche in frantoi e inizia un florido commercio dell’olio di oliva che viene esportato anche in nord Europa.

L’olio viene impiegato per scopi alimentari, per conservare i cibi, per illuminare, per uso cosmetico, medicinale e per la lavorazione della lana; anche lo scarto prodotto durante la lavorazione non viene sprecato ma sfruttato per fabbricare sapone, per il riscaldamento e per l’olio lampante.

Nel XV secolo compaiono le prime grandi aziende produttrici di olio che lo esportano in tutto il mondo all’interno di colorate latte di banda stagnata.

La storia contemporanea ci fa capire come l’olio di oliva sia diventato il simbolo dell’area mediterranea; non soltanto legato al buon cibo ma più in generale modello di tradizione, cultura e salute. Ne è il perfetto esempio il nostro olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure.

Caratteristiche dell’olivicoltura in Liguria

L’area di distribuzione delle piante di ulivo in Liguria è strettamente legata alla configurazione climatica tipica della zona mediterranea, caratterizzata da estati calde, inverni miti e temperature che raramente scendono sotto gli 0°C. Ovviamente la diffusione delle piantagioni di ulivo è collegata con la presenza di condizioni pedo-climatiche favorevoli per la sopravvivenza della specie. 

Troviamo gli uliveti principalmente in prossimità dei versanti marittimi, dove le temperature sono più miti e favorevoli rispetto all’entroterra. Le coltivazioni si trovano ad altitudini variabili tra 0-100 a 400-500 metri sul livello del mare. Nel ponente ligure, nella provincia di Imperia in particolare, possono raggiungere anche i 600 metri s.l.m, in quanto godono di una buona esposizione.

Il paesaggio dell’olivicoltura ligure è davvero unico nel suo genere, introvabile in tutto il resto del mondo, grazie alle difficili condizioni territoriali entro cui si sviluppa e per la bellezza e diversità dei luoghi.

Le caratteristiche distintive della coltivazione di ulivi in Liguria sono in particolare:

  • lo sviluppo sui tipici terrazzamenti sostenuti da muretti a secco in pietra, che sono in forte pendio. Questi muretti non sono solo utili all’olivicoltura ma servono anche a mantenere saldo il terreno e a ridurre fenomeni erosivi
  • specializzazione della coltivazione 
  • età avanzata delle piante, con notevole presenza di alberi secolari 

Per quanto riguarda le cultivar della Liguria le principali sono: la taggiasca, più famosa e pregiata con cui noi produciamo Riserva Taggiasca, un olio in quantità limitata dopo aver selezionato le olive migliori; ma anche la razzola, colombaia, mortina, lavagnina e pignola.

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