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Cultivar unica nelle sue caratteristiche, prodotto conosciuto in tutto il mondo per la sua delicatezza e bontà, una delle eccellenze agroalimentari liguri. Noi la conosciamo bene: qui a Dolcedo, dove ha sede il nostro Frantoio San Martino, è il frutto che curiamo, cresciamo e raccogliamo per donarvi i nostri prodotti d’eccellenza. Ma lo sapevate che la taggiasca è al centro di una querelle internazionale proprio in questo momento? Vediamo insieme cosa sta succedendo.

L’oliva taggiasca DOP: un frutto unico nel suo genere

L’oliva taggiasca è una cultivar di oliva tipica del Ponente Ligure: prende il suo nome dalla cittadina costiera di Taggia, dove alcuni monaci di San Colombano la portarono dalla Francia; i religiosi provarono a piantare questa cultivar in varie zone d’Italia, ma si resero conto che il Ponente Ligure era il territorio più giusto perché crescesse in modo sano e rigoglioso. Ecco dunque come l’oliva taggiasca prese piede in queste terre a volte aspre, ma accoglienti, baciate dal sole e dal vento del Mar Ligure.

Le particolarità dell’oliva taggiasca, uniche in tutto il mondo, sono la sua conformazione piccola e scura e il gusto delicato e fruttato, che dà vita a una produzione di olio extravergine d’oliva dalle qualità eccelse (noi ne produciamo due tipologie: l’Olio extravergine d’oliva cultivar taggiasca e l’Olio extravergine d’oliva riserva taggiasca). Oltre alla produzione di olio, l’oliva taggiasca è ottima anche da portare in tavola come aperitivo o per aggiungere un gusto particolare ai piatti della cucina ligure e non solo.

La necessità del marchio DOP

Come appena visto, il territorio perfetto per la crescita di ulivi di varietà taggiasca è la zona collinosa dell’entroterra ligure di Ponente; tuttavia, data l’eccellenza del prodotto rinomato a livello internazionale e la conseguente commercializzazione esclusiva, nel tempo hanno visto la luce tentativi di estendere la coltivazione di uliveti di cultivar taggiasca anche in altri territori italiani e addirittura in altri paesi, come la Francia. Questo ha portato alla necessità di una distinzione tra l’oliva taggiasca originale, proveniente dalle terre liguri e con proprietà organolettiche uniche e non replicabili, e quelle prodotte altrove ma commercializzate sempre con il nome di “taggiasca”.

Per mettere ordine nel problema e tutelare sia produttori che consumatori, è stata avanzata la richiesta di un marchio DOP. Il DOP, acronimo di “Denominazione di Origine Protetta“, è un marchio di tutela giuridica assegnato dall’Unione Europea per proteggere gli alimenti le cui caratteristiche uniche sono legate al territorio di produzione: per fregiarsi del marchio, crescita della pianta e produzione dell’alimento devono avvenire in una determinata zona geografica.

Il marchio DOP è molto importante per gli alimenti tradizionali legati a una determinata terra, perché considera l’ambiente geografico sia dal lato territoriale, sia dal lato culturale, proteggendo quindi anche le tradizioni agricole, l’artigianalità, la cultura umana del luogo. Per una produzione come quella dell’oliva taggiasca si tratta di una necessità più che mai viva, perché essa affonda le sue radici nel quotidiano ligure da lunghissimo tempo.

La querelle sull’oliva taggiasca DOP

La questione appena posta potrebbe sembrare semplice: essendo l’oliva taggiasca un alimento tradizionale del Ponente Ligure, basterebbe applicare il marchio dopo averlo richiesto all’Unione Europea. Tuttavia, i fatti non sono così lineari: una delle regole dell’Unione Europea perché venga accordato un marchio DOP prevede l’impossibilità di registrare una varietà vegetale, e il nome “taggiasca” è proprio della cultivar. Ergo la proposta è quella di modificare il nome in “giuggiolina” per ricevere il marchio DOP.

Come si può facilmente immaginare, il cambio del nome non piace ai produttori: il celebre frutto dell’olivo ligure e l’olio extravergine derivato sono conosciuti in tutto il mondo con il nome “taggiasca” e cambiarlo in un certo senso significherebbe affidare un mercato già avviato grazie alla lunga tradizione agricola ligure a chi produce alimenti contraffatti.

Purtroppo questa querelle è lunga e al momento sembra non avere soluzione nell’immediato, quindi non rimane che stare a vedere che cosa succederà.

L’oliva taggiasca di Frantoio San Martino

Nel frattempo, come sempre la scelta ultima tra il prodotto d’eccellenza e quello di provenienza non geografica rimane nelle mani dei consumatori: noi di Frantoio San Martino abbiamo deciso comunque di riportare in auge la produzione tradizionale che la provincia di Imperia stava vedendo scemare; è una scelta di passione, di preservazione culturale e di eccellenza: che si tratti di oliva taggiasca DOP oppure il contrario, noi continueremo a produrre olio extravergine e olive taggiasche di alta qualità, mettendo al primo posto gusto, tradizione e natura.

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